CDS DI SULMONA, ATTO III°: LEGGETE COSA SCRIVE UN TIFOSO DAVVERO SPECIALE…

modenaSono giorni di mezzo. Giorni di transizione da una avvenimento all’altro. Giorni di emozione continua. Prima Castellon, poi Sulmona ed ora Rieti con le Allieve per chiudere poi, in ottobre, a Modena con l’Under 23. Il 2011, possiamo già dirlo, è stata un’altra annata straripante per un Club, come il nostro,  solo in rosa e malgrado i tanti punti interrogativi sorti in luglio da trasformare, si spera, in certezze per il 2012. Ma non è finita qui. Ora qualche sorriso siamo convinti che potrà arrivare anche dalle Allieve per poi cercare di fare “Tripleta” e dopo Coppa Campioni e Scudetto Assoluto vincere anche a Modena.

Ci sono arrivati una miriade di complimenti. Hanno scritto il Presidente del Coni Giovanni Petrucci, il Presidente della Fidal Franco Arese, il nostro Sponsor dell’evento, la  E-Servizi, nella persona del Presidente Mauro Ricci, la Mizuno,nostro Sponsor Tecnico da sempre e poi tanti altri con tante firme in alcuni casi inaspettate e sorprendenti. Tutte lettere, mail o telegrammi che ci hanno toccato il cuore e hanno gratificato per il lavoro fatto. Fantastico poi il tamtam su internet, fra commenti foto etc. un caleidoscopio di colori e luci. Naturalmente qualcuno manca all’appello, un qualcuno che avrebbe dovuto farlo ma non si è ancora fatto vivo. Da vergognarsi ma, pazienza, avrà avuto da fare.

Chiudiamo quindi la parte dedicata a Sulmona con la sorpresa che avevamo annunciato. Ha scritto per noi un articolo un “tifoso” invero particolare, Fabio Olevano.  Lui ama l’Atletica come pochi (con tale padre…) e ne capisce non poco. Ha 19 anni, studia Fisica e lancia il giavellotto da sempre (ripetiamo: con tale padre…). E’ venuto con noi l’anno passato a Vicenza ed abbiamo vinto il Titolo allieve, è venuto a Castellon ed abbiamo vinto Coppa Campioni , è venuto a Sulmona e…completate voi la frase! Niente male, vi pare? Fabio sa usare la “penna” molto bene e questa volta lo ha fatto per noi, per la squadra del cuore. Fabio, è importante sottolinearlo, ci ha inviato il suo articolo prima che noi pubblicassimo i nostri di Sulmona. Stropicciatevi gli occhi e leggete con attenzione, leggete, leggete…

VITA DA TIFOSO: DA CASTELLON A SULMONA A….. VICENZA by Fabio Olevano

Era la mattina di venerdì 16 settembre quando il nostro aereo partiva per Valencia, destinazione Castellon. Nove giorni dopo, nel tardo pomeriggio di domenica 25 settembre, in quel di Sulmona, tra le montagne dell’aquilano, decine di palloncini neri e ciclamino si liberavano nell’aria.

E’ stato il cielo il motivo ricorrente di una settimana che ci ha regalato emozioni e palpitazioni, tra sorrisi e lacrime di gioia. E vivere questi momenti in prima persona è stato ciò che l’atletica ancora aveva mancato di regalarmi.

Sulmona. Il mio racconto vuole cominciare da qui. Sono passati solo tre giorni dal tripudio di voci e colori che non ha intenzione di abbandonarci, intenso e travolgente quale è stato. Ma tutto inizia un giorno prima, quando la tribuna dello stadio di Sulmona comincia a popolarsi di persone e di striscioni, che campeggiano sulla balaustra. Ma ce n’è uno che se ne sta in alto, che non ha voglia di omologarsi, degno simbolo di una squadra, di un gruppo, che da 10 anni non smette mai di distinguersi. Cari Enrico, Laura e Mauro, io sono convinto che l’unione, così salda e indissolubile, che esiste tra le vostre ragazze è il valore aggiunto che, insieme ai loro grandi meriti sportivi e agonistici, vi permette di primeggiare. Ciò che ho potuto vedere a Sulmona è stato la dimostrazione di quanto, soprattutto in uno sport di impegno e dedizione come l’atletica, sia importante l’esempio e lo stimolo offerto da chi ha più esperienza nei confronti di chi ne ha meno.

Dal 2002, l’anno del primo scudetto, la vostra squadra è cambiata quasi totalmente, ma voi non avete smesso di vincere. Questo perché avete creduto nell’importanza dei giovani, nella necessità di un continuo ricambio, che non sia una semplice “sostituzione” ma piuttosto un percorso condiviso in cui l’esperienza viene messa al servizio di chi subentra. Lo spirito di squadra è stato il principale protagonista di questo successo. E così l’atletica, sport individuale per eccellenza, paradossalmente neanche in questa circostanza ha smentito le sue prerogative; a Sulmona le ragazze hanno gareggiato strette in un’unione così forte da poterle immaginare come una cosa sola.Questa energia positiva parte dall’alto, da chi all’atletica italiana ha dato tanto in questi anni.

Due nomi vengono in mente prima di tutti, quello di Benedetta Ceccarelli, la capitana storica, e quello di Laura Bordignon. Atlete che insieme hanno collezionato 35 maglie azzurre. Le ho viste incitare le loro compagne più giovani con la stessa enfasi con cui le altre ragazze incitavano loro. Questo è lo stimolo e la motivazione di cui parlavo prima. Ed è questa la chiave del successo.

Ora torniamo indietro di una settimana, e dai monti abruzzesi passiamo alle spiagge della Spagna. Castellon per me ha rappresentato la prosecuzione di un’avventura iniziata a Vicenza, il fantastico epilogo di quello che fino allo scorso anno sembrava solo un sogno e che invece è diventato una bellissima realtà. E mai come in questa occasione, le ragazze hanno dimostrato di poter ribaltare un pronostico inizialmente sfavorevole. Lo hanno fatto dando il meglio di loro, tutte, nessuna esclusa. E non lo dico per fare un elogio gratuito, lo dico perché sono i risultati ad affermarlo. Ciascuna di loro ha avvicinato il proprio personale o l’ha migliorato, e tutte hanno affrontato la loro gara con uno spirito agonistico esemplare. La competizione di squadra le ha sicuramente stimolate a dare il meglio di loro stesse. Il pathos che si respirava fuori dal campo man mano che le gare passavano e ci rendevamo conto di potercela fare è difficile da descrivere. L’incitamento rivolto a chi era in campo aumentava di gara in gara. Questo meraviglioso turbinio di emozioni ha raggiunto il suo apice nel momento della vittoria.

In soli due anni si è passati dal primo scudetto allieve al tetto d’Europa under 20. Dimostrazione che il legame che si è instaurato in questi mesi tra le ragazze le ha portate a gareggiare in un gruppo veramente unito e compatto. Proprio come insegnano le “grandi”. E le “marmotte” hanno appreso al volo! Vi voglio bene ragazze, e complimenti! Per tutto!

Ci vediamo a Rieti!

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