COPPA CAMPIONI: VINCE CLARETTI, LA SQUADRA E’ QUINTA

clarettiMale è cominciata e con dignità si è conclusa. Questa la sintesi di una Coppa Campioni ( la sesta per noi) sfortunata prima ancora di cominciare, weekend in cui molte ragazze hanno fatto bene ma in cui le assenze si sono purtroppo fatte sentire oltre misura. Qualche controprestazione poi ha fatto il resto.

Nessuno ci crederà ma potevamo addirittura vincerla questa coppa. Al completo avremmo potuto tentare e, incredibile ma vero anche questo, malgrado gli infortuni si poteva ancora pensare di salire sul podio. Tutto ciò non era però nel nostro destino che ha voluto essere crudele con noi anche in questa occasione, l’ennesima da inizio anno (oddio, ci sono cose più serie nella vita, sia chiaro!).

Dopo la prima giornata sotto di 3 punti ci pensa Clarissa Claretti a lanciare la rimonta al podio. Vince con facilità la sua gara sotto gli occhi del DT della nazionale Nicola Silvaggi, lanciando il martello a 68,75. Rafforza la momentanea rimonta Margaret Macchiut che nei 100hS si beve sul finire la Kilidzac, chiude seconda con un 13”23 ventoso ma nulla può contro il 12”75 della Onyia. Daniela Graglia , come sempre è la più forte allo sparo ma i 200m sono lunghi e la greca Morosanu fa valere la sua capacità di tener botta al vento contrario nei primi 100 metri. Finisce terza Daniela con un modesto per lei 24”10. Prima di loro era scesa in campo la quarta “minorenne”, la junior Federica Coppola. Era contenta Federica perché il passaggio lento le consentiva di stare con le prime. Quando però la Cheruiuot ha cambiato ritmo (meno di 57” sugli ultimi 400m…) Fede ha capito che il mondo degli adulti è diverso, ha stretto i denti ed ha chiuso ultima in un tempo appesantito dall’inconsistenza del passaggio ai 1000m ma comunque dignitoso: per lei 4’55”56 e la soddisfazione di aver provato a portare un punticino in più. Ci pensaVincenza Sicari a riaccendere le speranze. Vincenza si mette davanti alla primatista europea Elvan Abeylegesse e comincia a tirare. A darle il cambio nessuno ci pensa. Quando Elvan parte ai 500 metri finali Vincenza scopre di avere un’altra avversaria attaccata. Si agita, prova a staccarsi ma l’ineffabile Morato Rosa la sopravanza sul finale relegando la nostra eroina al terzo posto. Mentre Clarissa copre come può l’ennesimo buco dovuto ad un infortunio lanciando il peso a 9,41m, (ultimo posto per lei ovviamente) e Stefania Cadamuro, infastidita dal vento ma soprattutto in condizioni tecniche non esaltanti salta un modesto 1,75, Anastasiya Juravleva, ancora fuori condizione, mette a segno comunque un salto di 6,06m sufficiente a rimettere in tiro la baracca almeno per un quarto posto. Ma, come già detto, non era giornata. Assente per un risentimento Daniela Graglia la staffetta del miglio soffre più del previsto e non solo per il vento sul rettilineo opposto. Gervasi, Riva, Grasso e Ceccarelli fanno quello che possono ma il tempo non è loro di conforto (3’42”79) così come il piazzamento (quinte) che per un punto e spiccioli ci lascia al quinto posto come squadra. Vince la solita Luch Mosca ma noi abbiamo perso (non certo per responsabilità di alcuno se non del fato) L’OCCASIONE DELLA VITA. Si fa per dire, ovvio!

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