Buongiorno Castellon! E’ domenica, mancano pochi minuti alle sette ed ormai mi sono svegliato e non ho più voglia di riappisolarmi. Ho dormito poco o niente ma, aprendo la finestra della mia camera d’albergo, vedo sorgere il sole e scopro una piacevole stanchezza da appagamento. Chissà perché poi! In fin dei conti poche ore prima (meno di undici per l’esattezza) ci eravamo semplicemente insediati, come Club, sul tetto d’Europa e ripensando ad una delle nostre “pupotte” che mi aveva chiesto “ma ora facciamo la Coppa del mondo in Australia?” rispondevo “ma non esiste la Coppa del mondo per Club!” per domandarmi poi “ma perché no!” e soprattutto “ma perché le è venuto in mente l’Australia?” Boh, non lo saprò mai.
Scendo per la colazione in un vuoto pressochè assoluto. Nell’enorme ristorante dell’Hotel Orange ci sono solo due persone; sono le nostre Dariya Derkach eGiada D’Alessandro. Ma che ci fanno qui a quest’ora le pupe? “le altre due russano – la risposta – ci siamo arrese. Meglio mangiare!” Amen, fine del dialogo se nonché spunta dalla porta un’icona di questo Club, il tecnico “storico” per eccellenzaAlighieri Tarquini. “Ma quanto hai dormito?” mi risponde “niente, sono andato a letto alle quattro e mezzo. Sai ballavano, si divertivano, che vuoi, doveroso stare lì”. Unico, irripetibile, educatore perfetto.
La mattinata è cominciata così, facendo finta di niente (a Roma si direbbe “cazzeggiando”) ma con noi e soprattutto loro (le venti campionesse venti) stampato nella mente la conquista di un podio talmente grande, unico nella storia dell’Atletica nel nostro paese, da non renderci ancora consapevoli di quanto fatto. Da poche ore avevamo conquistato per l’Italia il Titolo Europeo Junior femminile per Club,risultato mai ottenuto da altro Club dello stivale neanche in campo maschile ed unico quindi dal 1979, anno in cui è nata la manifestazione.
Tutto era cominciato la mattina del sabato con il Direttore Tecnico più vincente di tutti tempi dell’Atletica Italiana, alias Prof. Mauro Berardi (ma Arese, Rossi o chi altro ancora, possibile che non vi siate mai accorti di chi è il numero uno in Italia nella gestione sia delle risorse tecniche che umane se si parla di Atletica Leggera?) a lanciare la sfida agli amici dell’impero ottomano ed all’est intero con un urlo di guerra (si fa per dire!) che sarà banale ma certamente efficace: “al mio segnale scatenate l’inferno!”. Ebbene, ci crediate o meno ha funzionato! Venti pupotte di Roma e non solo, scelte una ad una come si fa con i grappoli d’uva maturi staccandoli dal filare di un vigneto, si sono trasformate in venti guerriere (di pace, s’intende!) ognuna preparata ad hoc e con una missione da compiere. Una sfida infinita iniziata inevitabilmente male alle 10 di mattina
(subito sotto la squadra turca di 5 punti dopo la prima gara, i 400h orfani di capitanBattaglia e corsi alla “patria o morte!” dalla capitana vicaria Priscilla Carlini) e terminata alle ore 20,20 di sera quando queste venti atlete d’altri tempi nell’anima, ma con le idee chiarissime, nemiche giurate di De Coubertin (il loro motto è: l’importante è vincere!) hanno completato l’opera vincendo di oltre 17 punti il titolo di Club Junior Campione d’Europa. E così sia.
In verità è stato fatto di più di quanto ufficializzato dalla Coppa etichettata come Juniores perché il 40% del gruppo era composto da Allieve e la qualità complessiva delle prestazioni è stata talmente straordinaria (non guardate i tempi delle gare di mezzofondo, tutte tattiche oltre la decenza!) che la corazzata nero-ciclaminoquando a tre gare dalla fine ha messo la freccia del sorpasso definitivo ha schiantato tutti e tutte, compreso la finta aplomb di noi dirigenti (Presidentessa inclusa) con “quell’infame” del DT, a nascondere alle ragazze della 4×400-ultima gara in programma- la realtà dei 12 e passa punti di vantaggio accumulati che ci avevano in pratica già consegnato la Coppa da 10 minuti: poverine! “Poverine un corno: ora i punti sono oltre 17, capito?” la risposta del sadico condottiero. Di un Vice storico abbiamo già detto (Tarquini) dell’altro, Michele Sicolo, vi dico solo che sul finale si dava un contegno, un tono quasi da boy scout, proprio lui l’ultimo dei cannibali! “Aspettiamo, ancora non è fatta! Calma..” sosteneva con il tono di un Prof equilibrato e cauto quando di punti di vantaggio ne avevamo 12 e da assegnare ne erano rimasti solo sette! Una vergognosa dichiarazione di facciata, la sua, da parlamentare dei nostri tempi. Uniche voci fuori dal coro rimanevano così chi scrive e l’incredibile coppia “Claudia Coslovich&Nicola Vizzoni”, la coppia più ricca di titoli e trofei della nostra Atletica, l’unica che io conosca capace di parlar chiaro all’atleta senza giri di parole, due apparenti teneroni dell’ultim’ora così “gentili” in gara che a dire ad una lanciatrice “è ora che ti svegli, tira fuori le…” ci mettevano tre secondi e la cosa incredibile e che, come nel giorno di San Gennaro, il miracolo si è avverato sempre, quattro volte su quattro! Il “Vizzo” in verità era con noi a tempo perso. Lui, l’uomo simbolo di questo sport in Italia, era li per le sue Fiamme Gialle Simoni che sono infine riuscite a tirarsi fuori dall’inferno con un colpo di coda incredibile, da vere Fiamme Gialle! Meno male, festeggiare altrimenti per noi sarebbe stato difficile perchè con loro abbiamo condiviso anni meravigliosi proprio in Coppa Campioni (dal 2003 al 2008) e senza il loro supporto nell’organizzare questa nuova comune avventura ci saremmo trovati in guai seri. Gracias amigos, obligados!
Insomma, una giornata indimenticabile fatto di sacrifici personali (Un esempio? La campionessa d’Italia Junior dell’asta Letizia Marzenta assistita dal suo CoachMarco Gori che fa il personale nell’alto portando a casa un mare di punti) ma anche di consapevole determinazione, tutti comportamenti positivi che hanno portato al Club sette successi (!!) ed un mare di podi.
Ma quest’ultimo, quello delle atlete e delle loro prestazioni in gara, è argomento sacro, si configura come il cuore di questa trasferta, la sua stessa ragione d’essere. Stasera abbiamo parlato di tutto e pulito la tela. Domani si racconterà solo dell’opera d’arte che hanno saputo, tutte insieme, disegnare queste venti Campionesse d’Europa per Club.
Delle loro gesta leggerete domani, la serata delle vere stelle, quella delle atlete, di Roma caput mundi (o quasi) anche in Atletica. Di quella in rosa, si intende. Saprete così tutto della loro gara e dei loro Tecnici e sappiate che saremo inflessibili nel dare i voti. Tremate ragazze, domani è il vostro giorno e questa volta a scatenar l’inferno saremo noi!
Bene, è ora di chiudere. Tutto bello certamente ma la domanda sorge spontanea: è stato tutto facile o tutto difficile? La preparazione all’evento è stata perfetta, iniziata nel novembre del 2010 ma la Roma che va sui campi di Atletica sappia che è un velocista innamorato del suo sport che ci ha ridato la fiducia necessaria per far bene in Spagna quando le cose si stavano mettendo non troppo bene. Ebbene quest’uomo lo ha fatto sponsorizzando la nostra trasferta. Noi abbiamo ricambiato come potevamo facendo dell’Amico Marco Nasti, un autentico Campione d’Europa quanto noi. Stesso discorso ovviamente per Mizuno, il partner tecnico che ha segnato tutto il nostro percorso di vita come Club di successo, Castellon inclusa.
Basta, è ora di andare in rete. Domani la seconda puntata e poi una terza e poi e poi e poi….niente altro, ci dovremo fermare perché è dietro l’angolo la stella dei nostri sogni, quella del 10° Scudetto consecutivo da conquistare fra sette giorni a Sulmona.
L’infinita seriedei Manager di questo Club e la sua potente organizzazione logistico/ amministrativa (in verità composta solo da due poveri diavoli, Laura e chi scrive ed un terzo disgraziatissimo figliolo, Giacomo Galletto, tecnico di qualità a cui un giorno è scappato detto – l’avesse mai fatto!- che lui ne capiva di informatica) torna da stasera a far finta di comandare, decidere ogni cosa per poi inevitabilmente da venerdì riaffidarsi mani e piedi al suo Totem vivente (alias MB) affinchè Manitù domenica prossima si ricordi delle sue figlie. Siamo pronti -se richiesto- ad una faticosa danza propiziatoria, Camelot permettendo. Ma questa è un’altra storia… A domani
Domani i risultati che troverete comunque su www.fidal.it