7° SCUDETTO ATTO SECONDO: RAGAZZE IMBATTIBILI!

7° SCUDETTO ATTO SECONDO: RAGAZZE IMBATTIBILI!

 

Gentili lettori e gentili lettrici, vi siete mai posti la domanda "ma come mai la SAI dal 2002 vince tutto a quasi ?" Ai molti o pochi di voi interessati a questo quesito vogliamo fornire una risposta completa ed incontrovertibile, risposta che magari favorirà qualche sorrisino di circostanza ma che è la pura verità.

Tutto è nato nel 2001 quando abbiamo chiesto a Mauro Berardi di entrare nel Club con l’obiettivo di darci una strategia vincente, economicamente sostenibile e di lunga durata con scelte mirate. Abbiamo cominciato quindi, pezzo dopo pezzo, a costruire e dar consistenza al "gruppo mitico" di atlete  che ancora oggi rappresentano l’ossatura della squadra. E’ così che Benedetta Ceccarelli, Clarissa Claretti, Laura Bordignon, Claudia Coslovich (di lei parleremo a parte), Daniela Graglia, Stefania Cadamuro, Margaret Macchiut, Sibilla Di Vicenzo, Kene Ndoye, Trine Pilskog, una certa Annarita Sidoti e tante altre hanno cominciato a frequentarsi, stringere amicizia e condividere gli obiettivi. Tranne Claudia, Magghi ed Annarita arrivate in SAI  già affermate, le altre erano certamente valide promesse, alcune già  "campionesse in pectore" dell’Atletica italiana (malgrado fossero giovani se non giovanissime!) ma  tutte ragazze che poi sono maturate negli anni, sono progressivamente esplose per prestazioni e personalità grazie alle loro doti fisiche e morali, ai loro Tecnici ma anche alla serenità d’ambiente e l’opportunità di misurarsi in competizioni "sfiziose" e di prestigio fornita loro dal Club. Con loro in partenza vi erano campionesse già in forza al Team big dell’epoca quali  Francesca Dolcini e Danielle Perpoli  là dove oggi gareggiano campionesse affermate come  Antonella Riva, Vincenza Sicari, Anna Giordano Bruno ed Elena Scarpellini, e giovani talenti come Chiara Gervasi,  Eleonora Smargiassi, Laura Rendina, Pamela Serafini, Simona Santini, Manuela Vellecco, ed altre ancora fra cui le assenti di Lodi (per motivi vari) Tiziana Grasso e Veronica Borsi.

Pian piano questo gruppo si è talmente affiatato da diventare, con il passare degli anni sempre più monolitico, nei fatti imbattibile. Un gruppo capace di mantenere in questi anni la leadership di un Club Civile in una Atletica in rosa sempre più con le stellette. Il capolavoro di Palermo 2007 docet.

Squadra unica pertanto, unita, tosta, con uno "spogliatoio" (leggi riunioni tecniche) da brivido (quando il gioco si fa duro)  per come le ragazze si confrontano, decidono e si caricano. In quei momenti sono, credetemi,  per tutti noi inavvicinabili, Presidente incluso e con il solo Mauro Berardi (il loro guru) a…dirigere il traffico.

Già dal 2005, in parallelo, era partito un programma di investimento locale (e non solo) sul settore giovanile che, a partire dal 2007, ha dato ovviamente i suoi primi frutti. Sono infatti arrivate in prima squadra le nuove leve junior (dal 2008, per regolamento, anche le Allieve) cosa che ci ha consentito di sopperire alle inevitabili uscite a favore di una divisa con le stellette senza troppi problemi, senza perdere di competitività  più di tanto e certamente in modo complementare e non di sostituzione del nucleo storico che per noi era  intoccabile. Le marmotte, poi, hanno imparato in fretta e capito come comportarsi in un gruppo così particolare con una sua logica gerarchica e di relazioni. Ecco allora che hanno gareggiato a Lodi in prima squadra tante juniores&promesse orfane della loro capitana Ilenia Drasci: da Giulia Pennella a Tamara Apostolico, da Teresa Di Loreto a Julaika Nicoletti, da Agnese Berellini a Francesca Cioccia, da Giorgia Grassi a Caterina Bussu, da Federica Corzani a Chiara Di Gaetano. Due allieve, Ramona Lazzerini e Morena Mannucci, hanno poi completato il quadro.

Il segreto del successo quindi è bello che spiegato: un gruppo storico e mitico nei fatti imbattibile arricchito da ondate di generazioni di gran qualità in un mix  di gerarchie ben definito, con tutte le ragazze ben inserite in uno spogliatoio straordinario per ambizioni e fame di vittorie ed un Direttore d’orchestra capace di vincere Scudetti per sette anni di seguito nel periodo più difficile, quello di massimi cambiamenti nel mondo dell’Atletica femminile.

Fantastico! Chissà se finalmente la nuova Under 23 saprà clonare questo spirito fra due settimane a Modena. Se succedesse saremmo molto più appagati….

 

Domani terza ed ultima tappa. Mauro farà una disamina delle prestazioni individuali e spiegherà perché abbiamo vinto a Lodi malgrado le assenze e gli infortuni ed una strepitosa meravigliosa CA.RI.RI.

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