TUTTO SU CLARISSA CLARETTI DETTA CLA-CLA’. AVRESTE IMMAGINATO CHE……
(by Enrico Palleri)
Clarissa Claretti è nata a Fermo, nelle Marche, poco più di 29 anni fa. E’ nata e cresciuta quindi in una regione bellissima di cui sempre più gli italiani (ma anche tanti inglesi ed olandesi, due comunità in grande espansione sul territorio) si stanno innamorando per il verde delle colline, i borghi che sembrano usciti da un presepe, le città arroccate ed i paesaggi affascinanti in una varietà infinita di alternanza di monti, colline e mare da goletta blu. Gente semplice quella marchigiana ma gente concreta, laboriosa. Una Regione salita nel 2008 al rango di "Regione d’Italia con la miglior qualità della vita" equamente condivisa in tutte le sue province, Fermo inclusa. Nelle Marche non troverete un metro quadrato di terra incolta perché la sua tradizione contadina ha tenuto botta all’avanzare del lavoro moderno ma al contempo non troverete un paese, per quanto piccolo, che non abbia lavoro da offrire ai suoi abitanti. Una Regione in sintesi non solo bellissima ma anche fra le più qualificate per laboriosità, livello occupazionale e reddito pro-capite, regione capace però di non farsi schiantare da un consumismo sfrenato ed i cui abitanti sono stati capaci di coniugare vita moderna e tradizione.
Ho voluto descrivere in modo sintetico, seppur totalmente insufficiente, le Marche perché è condizione propedeutica alla comprensione del personaggio oggetto di questa nostra intervista Clarissa Claretti, diventata quello che è (atleta di assoluto valore mondiale) proprio in virtù delle sue radici. Clarissa è una donna quindi che rappresenta in pieno il carattere di questa regione ed il suo modo di concepire la vita racchiude in se, per intero, l’essenza della sua terra, dall’amore per la campagna alle gioie della vita (buon mangiare, buon bere etc), al gusto del moderno ai valori della famiglia.
A Fermo, Clarissa Claretti ha frequentato il liceo classico e lo si nota subito; basta parlarci per capire quanto questa scuola abbia inciso su di lei per qualità degli argomenti che è in grado di trattare e proprietà di linguaggio. Al contempo, Clà è cresciuta in campagna con la sorella Jessica, papà Anselmo e mamma Gisella in un contesto in cui i piedi sono ben saldi per terra ed ogni conquista bisogna sudarsela.
"Clà-Clà" (è il suo nomignolo fra gli amici) si è avvicinata all’Atletica nel ’95 grazie ad un professore del liceo che l’ha avviata agli ostacoli (!). E’ stato poi il primo dei suoi due tecnici storici, Roberto Recchioni, ad indirizzarla verso i lanci ed in particolare verso il "lancio del martello", una disciplina nuova in campo femminile in quegli anni, particolarmente adatta a lei, alle sue peculiarità di forza, velocità e capacità di apprendimento tecnico. Sempre allenata da Roberto, prima con l’Atletica Fermo e poi con noi dal 2002, Clarissa ha percorso le prime importanti e decisive tappe di una carriera straordinaria, un periodo completatosi con il suo trasferimento a Roma quando, grazie ad un’ intuizioni di Fabrizio Leoni che ha bruciato la concorrenza, è entrata nel 2004 nel G.S.M dell’Aeronautica; oggi Clà-Clà è Aviere Capo. Nei mesi successivi Clarissa, ormai a Roma in pianta stabile, ha scelto, in accordo con il suo tecnico storico, di appoggiarsi logisticamente presso il Centro Sportivo delle Fiamme Gialle di Ostia dove è iniziato il suo rapporto di collaborazione con uno dei più grandi tecnici europei della specialità: Gino Brichese, Sarà lui, il mitico Gino, l’uomo che più di ogni altro contribuirà a far diventare la nostra Clarissa una vera numero uno a livello internazionale nella sua specialità.
Il percorso tecnico di Clarissa è presto detto. Dai poco meno di quaranta metri lanciati a 17 anni nel ‘97, la "fermana di Roma" è cresciuta di qualità anno su anno ed oggi vanta un PB di 72,46 (Cagliari, 2008), misura di assoluto valore mondiale che, udite, udite, non rende appieno, a nostro giudizio, l’idea di che razza di atleta è Clarissa, capace sempre di esprimersi in modo competitivo nelle più importanti manifestazioni ma che ancora è alla ricerca di un paio di cose che le darebbero, anche fuori dal giro dell’Atletica, quella notorietà e quella soddisfazione agonistica che meriterebbe: il record italiano ed una medaglia in Europa o meglio ancora ad un Mondiale od un’Olimpiade.
A dire il vero Clà-Clà, in questi anni, non si è fatta mancare nulla o quasi. Per spiegarlo basta parlare del suo palmarès che si fregia di 15 titoli italiani individuali, 7 Coppe Campioni vissute da protagonista, tanta Nazionale e soprattutto di quanto ha fatto di lei, poco conosciuta alla massa ma vera star per gli appassionati, una regina della nostra Atletica: i continui piazzamenti nelle gare internazionali che contano. Qui infatti Clarissa non ha mai sbagliato un colpo centrando la Finale agli Europei di Monaco 2002 (8^) e di Goteborg 2006 (7^) così come ai Mondiali di Helsinki 2005 (9^), Osaka 2007 (7^) e di Berlino 2009 (8^). Stesso discorso per le Olimpiadi; troppo piccola ancora ad Atene 2004 (ma comunque qualificata) si è presa quanto le spettava nel 2008 a Pechino dove è entrata in finale ed è arrivata 7^, miglior risultato assoluto di un’atleta italiano in pista (marcia esclusa). Nel frattempo l’atleta fermana non ha mai smesso di curare anche i "dettagli"; eccola quindi arrivare due volte seconda ai Giochi del Mediterraneo (Almeria 2005 e Pescara 2009), vincere in Coppa Europa per Nazioni a Milano (2007) e vincere due medaglie (al momento, certamente le più prestigiose della sua carriera) proprio nell’evento sommo che l’Atletica Mondiale celebra ogni anno, la Finale del World Final Gran Prix IAAF: bronzo a Stoccarda nel 2007 ed argento due mesi fa a Salonicco. Tutto qui vi chiederete?
No, ecco altre "cosette" completate con successo sempre dal 2002 ad oggi: nella vita ha preso corpo il grande amore per il suo Gianni (stanno cercando casa), come arbitro di calcio (!) è arrivata ad arbitrare in promozione, e, tanto per darci un contentino, in questi anni ha vinto con noi OTTO Scudetti (tutti quelli disputati), unica a farlo nella storia dell’Atletica, assieme alla compagna di squadra Benedetta Ceccarelli. Scusate se è poco!
(D) Ciao Clarissa, dopo un’annata così lunga e faticosa ma ricca di grandi risultati (Titolo Italiano, Mondiali, Scudetto, Meeting ed infine il trionfo del secondo posto alla Finale Iaaf di Salonicco) ti sei finalmente riposata
Siiii! Quest’anno mi sono regalata un vero riposo! Un mese intero senza mettere mai le scarpe da ginnastica…solo tacchi!!! E’ stato un anno di cambiamento forse più interiore ma che si è palesato anche in campo. Ho chiuso con la soddisfazione di aver fatto la Finale di Berlino (Mondiali) da protagonista con l’orgoglio di essere parte di una squadra storica di donne e con un colpo di mano a fine stagione (Argento alla Finale IAAF) che considero una ricompensa al tanto impegno profuso in questa attività.
(D) Bene, siamo contenti. Cominciamo allora a mettere i primi paletti di questa intervista; parliamo di te, della tua vita. Questa benedetta casa di Roma l’hai comprata o no? Dove si trova?
Non parlarmi di case… una ricerca così ardua che la prossima volta che ne parlerò sarà per dire che ne ho comprata una! Sembrava che.. ma siamo ancora in altomare!
(D) Il plurale che hai usato evidentemente contempla Gianni, il tuo amore di sempre. Siete ambedue di Fermo. Fai allora un pò di promozione turistica alla tua terra….
La mia "Marca" non vorrei paragonarla ad altre regioni ma mi sia concesso di affermare che è… unica (!), a partire dal mare e salendo via via verso l’interno. Dalla costa all’Appennino la natura spazia in una dolce magia di colori e forme che spesso lasciano incantata anche me. Un territorio in cui si avvertono forti ancora le tradizioni e le tipicità, aspetti questi ancora non valorizzati appieno in Italia; il turismo nostrano è in forte crescita ma sono gli stranieri che fanno incetta dei casolari in pietra sparsi nelle nostre campagne! Le marche come la Toscana di vent’anni fa, è oggi terra di conquista! basta così; se aggiungo altro mi chiamano a fare la guida turistica!
(D) Tu hai cominciato a praticare Atletica proprio li, se non sbaglio a 15 anni cominciando con il saltare gli ostacoli. Ci spieghi come è andata, quando hai cambiato e chi è stato il tuo maestro?
A portarmi al campo è stato il mio “Prof” di Educazione Fisica del Liceo, Sergio Catasta, ex atleta degli ostacoli. Ed ostacoli furono! Ricordo ancora quel primo giorno al campo di Fermo; quegli ostacoli mi sembravano altissimi!!! Da lì a qualche anno mi sono cimentata in tutte le specialità ad eccezione di triplo, asta (che tanto mi piace!) e siepi. Il martello rientrava tra le specialità tentate e soprattutto tra quelle in cui il mio Club di allora, l’Atl. Fermo, non aveva atlete ed allora mi sono "sacrificata" volentieri ma poi questa specialità me la sono portata dietro fino ad oggi!!! Merito di Roberto Recchioni il mio vero “vate”. Lui mi ha specializzato e fatta crescere. Gli devo tanto!
(D) Sei arrivata da noi nel 2002 che eri una "pupotta". Da allora una carriera folgorante che ti ha portato presto in nazionale e nel 2004 a scegliere il G.S.Aeronautica Militare. Spiegaci le tue scelte: prima noi poi l’Aeronautica.
Davvero… che ricordi!! Quel giorno che tutta la dirigenza Sai è venuta a Fermo per parlare di un qualcosa che forse non sapevo bene neanche io! Cosa in verità è successo l’ho capito solo col tempo: la mia vita da allora ha preso una strada ben precisa. Ritengo che per crescere si debba cambiare, senza tradire nessuno ma con la coscienza di comprendere l’importanza di stimoli nuovi! Gli anni in cui ho cambiato società ho ottenuto sempre risultati più importanti delle mie aspettative: la prima volta nell’allora Sai nel 2002 con il record Italiano U23 e la seconda in AM nel 2004 con la partecipazione alla mia prima olimpiade e qui non aggiungo altro. Sono stata fortunata, ho trovato due società serie e competitive: Fondiaria-Sai mi ha insegnato il valore del termine "squadra", nel bello e nel cattivo tempo. Una squadra fatta di persone, con cui condividere tutto, con obiettivi da fissare e poi raggiungere sia personali che di gruppo. Nomi non ne faccio, ma qualcuno mi ha aiutato veramente a crescere!! E credo che questa scuola di pensiero mi abbia semplificato la scelta successiva, quella di entrare in Aeronautica Militare. Da subito infatti il lato umano di quel giovane gruppo sportivo mi ha colpita ed oggi con orgoglio dico di essere felice della scelta fatta e che rifarei cento volte!
(D) Andiamo in zona proibita: ci dici due parole sulla tua rivale italiana storica Ester Balassini?
Ester è stato un punto di riferimento atletico e umano. E come in tutti i rapporti ci sono anche momenti difficili e situazioni di discordia che nelle vere amicizie servono a rendere più forte il legame.
(D) Ma con Ester eravate/siete poi così amiche? A me pare che la competizione fra voi era la vera chiave di volta del vostro rapporto o sbaglio?
Di sicuro ci siamo stimolate a vicenda seppur con caratteristiche agonistiche diverse. Ma oltre allo sport nella vita c’è molto altro!!! Ripeto, siamo diverse…
(D) Tu sei l’atleta italiana di maggior affidabilità internazionale in termini di risultati. Forse qualcuna è più forte di te in assoluto (Di Martino, Rigaudo) ma tu non sbagli mai e, quando il gioco si fa duro (Olimpiadi, Mondiali, Europei, Coppa Campioni etc), cali regolarmente il Jolly. Ma come fai? Sei d’acciaio?
Semplice… amo le sfide!! Quelle vere!!! Qualcuno in passato ha detto “volere è potere”. Appunto, è quello che penso quando mi preparo per un grande avvenimento
(D) Sarà così ma non detenere Il primato Italiano rimane il tuo grande cruccio. I tuoi lanci, le tue gare sono mediamente di alto livello ma ti è mancato l’acuto che pur dovrebbe, almeno statisticamente, capitare!
Non mi ci far pensare… bei risultati ma negli ultimi anni quei picchi si sono fatti proprio desiderare!!! Ma prima o poi, santo Iddio!
(D) Sei allenata da anni da Gino Brichese, un uomo speciale, un tecnico preparatissimo di immensa qualità umana ed esperienza. Facile capire che quando parli di lui ti brillano gli occhi….
E’ vero! Il Brik ha doti tecniche ineguagliabili preziosissime per la mia carriera. Oltre a questo c’è un lato umano che supporta il mio percorso di vita.
(D) Hai parlato di carriera. Quali gli eventi e/o successi che ricordi con più soddisfazione?
Tutte le finali ma chiaramente le Olimpiadi non hanno eguali! E poi, nessuno se la prenda, lo scudetto di Palermo nel 2007 chi se lo scorda più!!! Fai la stessa domanda alle altre ed avrai la stessa risposta.
(D) Da grande cosa vorresti fare? Io un suggerimento da darti l’avrei: affiancarti a Bragagna nel commentare i grandi eventi dell’Atletica. Lo hai già fatto con straordinaria personalità ed efficacia. Clarissa, buchi il teleschermo, lo sai?
Ma no, io dico solo ciò che penso e sento, senza paura e senza stereotipi, mi divertono le interviste ma non ho mai pensato di farne un lavoro anche se “coniugare” mi viene facile! Ho tanto da imparare e tante cose nuove da fare… chissà!!!!
(D) Chiudiamo l’argomento sportivo e poi cazzeggiamo un po’; alle Olimpiadi del 2012 di Londra sarai al top della tua maturità atletica. Fabrizio Leoni, Laura ed io (ma non solo noi..) ti chiediamo una medaglia. E’ esagerato?
Noooooooo… chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Tocco ferro! Vedremo se avrò tanta “cortesia” da rispondere a questa domanda ad agosto 2012!!!
D) Come per Benedetta ora alcune domande a cui devi rispondere a raffica.
• Matrimonio o convivenza? Prima convivenza e poi matrimonio
• Cinema o ballo? Ballo, ballo, ballo tutta la vita!
• Africa, America od Australia? Africa
• Calcio ( sei un arbitro…) od Atletica? Non vi arrabbiate: da tifosa calcio, da professionista Atletica. Va bene così?
• Vivere nelle Marche od a Roma? Roma fin quando mi interessa la movida di questa città ma la mia “Marca” mi attende
(D) Non ti domando chi butteresti giù dalla torre tra me e Laura Bertuletti perché siete troppo amiche ma a chi faresti fare il volo tra:
• Fini e Berlusconi? Non posso espormi ma uno dei due non fa bene all’italia
• Bersani e Veltroni? idem
• Clooney e Pitt? E come si fa!?!?!?
• Balassini e Salis? Per rispetto delle veterane dico la giovane
(D) Risposte del cavolo, mai che ti lasci andare Clà! Ma torniamo a noi. Sei arrivata in FonSai ed hai vinto, unica nella storia assieme a Ceccarelli, otto Scudetti consecutivi. Parlaci ancora di questo e chiarisci se c’è un segreto!
Riparto dal più bello che, come già detto, è stato quello di Palermo: indimenticabile. E’ stato il più sofferto, quello con il lotto dei concorrenti più forte e forse se lo abbiamo vinto lo dobbiamo ad un clima di tensione acceso come mai capita in queste gare e grazie a qualche rivale che….ci ha motivato oltremisura! Se spazio sull’intero periodo divento banale ma la verità è che tutti i nostri Scudetti sono stati belli, anzi bellissimi ed il più bello sarà certamente il prossimo. Il segreto? Noi abbiamo un valore aggiunto… il mitico Mauro!!!!
E ti pareva, Mauro (ndr: Berardi), sempre Mauro! Mi sono fatto un mazzo tanto per questa intervista ed alla fine anche tu mi parli di Mauro.
Paienza, alla prossina!
Foto di G.Colombo per OMEGA/FIDAL e Archivio Claretti