ESPUGNATA MILANO, ABBIAMO FATTO 13! CONFERMATA LA TRADIZIONE: IMBATTIBILI….

13Care lettrici e cari lettori, è andata! Dopo venti gare di fuoco nel magnifico scenario dell’Arena in quel di Milano e di “battaglie” sportive da urlo costellate di mosse e contromosse così come imponevano i nuovi regolamenti, è finita come speravamo finisse, con l’ennesimo Scudetto sul petto, il 13° consecutivo!

Abbiamo cosi, passo dopo passo, raggiunto la vetta dei successi nella storia dell’Atletica Leggera Italiana in campo femminile eguagliando nel numero la gloriosa Snam Milano degli anni ’90 ma con l’aggiunta che nessun Club  ne ha vinti tanti, neanche in campo maschile, uno dietro l’altro!

Vincere all’Arena è stata una emozione fortissima per l’importanza e la bellezza dell’impianto,  perché abbiamo avuto veramente paura di non farcela per via della forza di almeno altre 4 squadre avversarie e per via dei regolamenti nuovi e dei nostri problemi di formazione, problemi che peraltro quando si gareggia a fine settembre capitano a tutte le squadre, chi più chi meno, lo sappiamo bene. Solo che noi, quest’anno,  abbiamo esagerato!

L’anno scorso, scherzandoci sopra, ci siamo definiti “imbattibili” mai pensando che il destino ci riservasse, visto come sono andate le cose all’Arena, la possibilità di proseguire in questa nostra  farneticazione adrenalinica.

D’altronde visto che dal 2002 in poi ci riesce sempre, detto in romano, di “portà accasa na’pagnotta” malgrado 4/5 cambiamenti di regolamento, con o senza atlete Militari e/o straniere in squadra, con o senza Squadre Militari in gara, gareggiando con 1 o 2 atlete/gara, in estate od in autunno ed  in tutte le regioni d’Italia (dai confini nord del Paese a Palermo), cambiando generazioni di Atlete, di Dirigenti e mutando per necessità ma con piacere quattro volte la denominazione sociale, ebbene tenuto conto di tutto questo non pensate, care amiche lettrici e cari amici lettori, che questa definizione di “imbattibili” ce la siamo, almeno al momento, guadagnata?

A Milano d’altronde è successo il finimondo. Sappiamo tutti infatti che in  Atletica, in un CDS, è sempre complicato per i Tecnici, mettere in campo la squadra più giusta, quella che consentirà di fare più punti; fai un errore e/o ti capita un problema in gara e sei fritto! Quest’anno però il nuovo regolamento (punti solo alle prime 8 atlete di ogni gara, possibilità di 4 raddoppi potendo usufruire di un massimo di 20 atlete/gara e quindi 20 potenziali punteggi) ha costretto tutti i Direttori Tecnici interessati alla classifica ad improvvisarsi strateghi capaci di operare  -in un attimo-  mosse e contromosse, per catturare anche il singolo misero punto finale che poteva decidere la tenzone.  Ebbene, così è stato quantomeno per le prime posizioni, basta leggere la classifica finale: Acsi Italia 96,5 punti / Bracco Atletica 95 / Cariri 93. / Cus Pisa 86.  Da infarto! Complimenti anche a loro, ci hanno fatto soffrire come non mai!

Non sappiamo gli altri ma di certo noi eravamo attrezzati a sostenere comunque questo tipo di situazioni.  La grande esperienza di parte della squadra e la spensieratezza di uno stuolo di giovanissime talentuose sono stato il patrimonio di risorse a cui lo Staff tecnico poteva attingere di volta in volta. Più volte, in corso d’opera, si è mutata direzione, cambiando le scelte. Il tutto sempre in un clima di massima serenità, gioia di esserci, di far parte di un gruppo sapendo bene tutti che anche il non farcela sarebbe stato un risultato possibile da accettare, un evento che prima o poi dovrà capitare, ovvio.

amalaCome sempre poi, i genitori al seguito e lo straordinario lavoro di coreografie organizzato dalla capopopolo Elena Scarpellini e dalla sua vice Julaika Nicoletti hanno fatto la differenza.

La nostra squadra è di Roma ma Elena è stata capace di regalarci un nuovo inno societario sulla base sonora di quello di una squadra milanese, l’Inter! Recita:  “AMALA, PAZZA ACSI AMALA, E’ UNA GIOIA INFINITA CHE DURA UNA VITA….”. Ebbene, Alle 13’30 di ieri a Milano, durante la premiazione, le nostre ragazze, romaniste, laziali, Juventine e/o milaniste che fossero cantavano tutte così: che spettacolo!

Dei nostri splendidi sponsor ACSI e Mizuno che ringraziamo ancora una volta, avremo modo di riparlare presto così come di tutte le ragazze protagoniste. A loro dedicheremo in  particolare già nei prossimi giorni uno “speciale” che –come da tradizione- esaminerà le loro singole prestazioni al microscopio (ahahah!) con giudizi e voti cattivissimi; siamo certi che saranno  già spaventate! Va segnalato però, in anteprima, che Laura Bordignon, la nostra capitana (FFAA) ,con 12 Scudetti vinti su 13  (è da ridere: ne ha perso solo uno, quando, appena indossate le stellette, a Palermo nel 2007 ha gareggiato contro di noi con la maglia delle Fiamme Azzurre!) è diventata l’atleta italiana più vittoriosa in un CDS! Complimenti.

Oltre che di loro parleremo poi di come tutto questo sia avvenuto grazie ad un “manipolo” di Tecnici che guidati dal D.T. Mauro Berardi e dai suoi vice Alighieri Tarquini e  Michele Sicolo hanno centrato ancora una volta il loro obiettivo, tecnici che, in gran parte, aderendo al nostro progetto hanno assimilato un grave difetto che li condannerà a vita: sono diventati tifosi della Squadra più di noi!

Infine due precisazioni.. La prima è che a noi il numero 13 piace da morire, non siamo scaramantici ne schierati fra i più che dicono che porti fortuna od i meno che sostengono il contrario. Precisiamo poi che ci piace a anche il  17 e…chi vuol capire capisca!

L’ultima è una replica dovuta a chi gestisce il sito della Bracco Atletica che ha pensato bene, prima della Finale di Milano di “caricare” il morale della propria splendida squadra con una espressione per noi infelice (visto l’obiettivo motivazionale che voleva raggiungere), sostenendo che fra le squadre favorite c’eravamo noi (e questo era vero!) ma sottolineando che  avremmo gareggiato, “con ben 12 o 13 atlete militari”. Una sottolineatura anguillesca,  come se il nostro averle in squadra fosse il peccato originale ed il loro non presentarne un merito. Come dire David contro Golia.

Stamane poi mentre un importante giornale di Roma, edizione nazionale, ci dedicava una intera pagina a 9 colonne, un altrettanto importante giornale di Milano,  nella sua edizione milanese, ha pensato bene di giustificare un risultato evidentemente  non gradito al cronista, accusandoci velatamente anche lui di “stellettite acuta” specificando cioè la nostra inclinazione pro-militari ma  guarda caso dimenticando di osservare che la stessa malattia, diffusissima ovunque sul territorio nazionale, ha contagiato anche l’Atletica Riccardi Milano (Club confermatosi Campione d’Italia al maschile ed a cui vanno i nostri complimenti) che di punteggi acquisiti grazie a militari ed a stranieri (noi non ne abbiamo schierate) ne ha collezionati ben più di noi….

 Considerazioni che non abbiamo apprezzato ma  pazienza, ognuno ha diritto ad esprimere il proprio pensiero, ci mancherebbe altro. Facessero pure, per carità.

In verità questa ci sembra la storia della volpe e dell’uva. Noi, cari Signori, di atlete militari in squadra quest’anno ne avevamo sette anche se è vero che, se solo fosse stato possibile, ne avremmo volute schierare anche di più perché tutte, dalla prima all’ultima, sono cresciute con noi e sempre con noi hanno vissuto in allegria e gioia gran parte della loro vita sportiva giovanile e non solo.

Sono ragazze che hanno fatto la nostra storia  (e noi la loro)  già prima di indossare le stellette. La loro presenza in squadra è la cosa più giusta e naturale che ci sia.

Quando vestono la nostra maglia (grazie ai regolamenti ed alla disponibilità dei GSM) per queste grandi atlete è un ritornare a casa, in famiglia, una forte emozione, un tuffo al cuore, per alcune addirittura un diritto irrinunciabile! Vale per noi e per tutti i Club compreso quelli  maschili e quelli lombardi.

Noi apprezziamo i testimonial esterni (basta pensare ad Annarita Sidoti presente a Rieti l’anno passato) pronti a tifare per la propria ex squadra  ma vuoi mettere l’emozione delle gemelline De Andreis di far staffetta con Pennella e Draisci? Ma dai…

Questo stato di cose, questi rapporti forti si costruiscono negli anni, hanno radici profonde, sono l’essenza del concetto di squadra in uno sport che apparentemente sembra solo individuale. C’è poi chi le atlete che sognano o sperano di indossare le stellette non le sopporta.  Affari suoi.

Alla prossima con le consuete e tradizionali pagelle e le foto dell’evento ( e non solo…)

Finale Oro di Milano

http://www.fidal.it/risultati/2014/COD4713/Index.htm

 

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