INTERVISTA AD ILENIA DRAISCI

PARLA  ILENIA DRAISCI: LA NOSTRA “CAPITAN FUTURO”  METTE LE STELLETTE!
(BY Enrico Palleri)

Il mutamento del look nelle donne (ma non solo) quasi sempre esprime dei cambiamenti profondi nello stato d’animo, nei sentimenti, negli obiettivi se non addirittura nello stile di vita. Questo non lo dico io ma sono le stesse donne a darne conferma se interrogate sull’argomento. Nel mondo artistico poi e dello sport in particolare (perché lo sport è anche spettacolo!) questo concetto è accertato, avallato da statistiche incontrovertibili. Il colore ed il taglio dei capelli sono, in questo senso, il mutamento d’immagine più semplice da realizzare, maggiormente visibile ed accessibile agli occhi di tutti.
Ilenia Draisci è già da tempo una delle più forti velociste italiane in assoluto, (certamente la più forte fra le giovani) e vive, quantomeno da inizio anno, la stagione dei cambiamenti. Fra questi il più significativo è stato quello riguardante la sua vita di atleta, decisione ancorata a doppio filo al termine della attività scolastica. Ed anche da lei è arrivato, puntuale come un orologio, Il segnale esteriore che certifica i lavori in corso, l’indirizzo nuovo dato alla propria vita. Per Ilenia il marchio di fabbrica del periodo è stato passare da un “biondo naturale molto acceso” al diventare mora. Sciocchezze direte voi, una cosa seria dico io; anzi, se è vero il teorema sopra esposto si tratta di sostanza pura!

Quando alle Indoor di inizio stagione Ilenia si è presentata, per l’appunto, mora di capelli mi ha preso un magone. Dapprima, avendo perso tempo a riconoscerla, ho imprecato un “Ilenia ma che hai fatto??”  ma poi ho cominciato a ragionarci sopra e sono arrivato rapidamente alla conclusione che fosse il segno del destino e quindi una decisione da accettare. Dopo anni di biondo naturale, prima più morbido e poi più acceso, la nostra “capitan futuro” dava in quel modo un segnale ben preciso di cambiamento a tutti coloro che le volevano bene o che comunque la conoscevano: “sono cresciuta ora vedrete la nuova Ilenia!” Questo era il messaggio cromatico da comprendere ed a distanza di dieci mesi bene ha fatto Ilenia a mandarlo al popolo dei parenti, amici ed appassionati di atletica perché al messaggio sono seguiti i fatti.
L’anno dei cambiamenti  ha preso consistenza subito, sin da gennaio 2009. quando, terminata la scuola (Liceo Scientifico) ed ormai ventenne, Ilenia si è interrogata su cosa fare del suo talento sportivo, ha esaminato le varie opzioni di vita compreso la scelta universitaria (poi scartata), è entrata nei dettagli di ogni opzione possibile ed ha deciso che correre forte, anzi fortissimo era la sua scelta definitiva. Alla domanda postale dai genitori “l’accendiamo?” la risposta è stata immediata: “si, l’accendiamo!”
 
Una scelta forte, fatta in perfetta sintonia di vedute con Maura Cosso (sua Coach ma ancor più amica e maestra di vita) arricchita quindi dell’appoggio convinto ed incondizionato dei pilastri “istituzionali” di sempre, quello di mamma Carla e papà Michele, del fratello Mirko e del suo grande amore Lorenzo che oltre a lavorare gioca con successo a calcio ed è bello come quelli che a pallone ci sanno fare! E.. brava la nostra Ilenia!
Il come farlo, come cioè sviluppare un progetto di vita a tempo pieno focalizzato sull’atletica, è presto detto: dedicarsi interamente allo sport vivendolo certamente anche come sommo divertimento ma soprattutto come una professione speciale, nello stato mentale di “unta dal Signore” (perché questa fortuna va rispettata) e non di “ora sto a posto, sono arrivata!” terribile atteggiamento di tanti atleti (non tutti fortunatamente, va detto) che, approdati ad uno stipendio statale, timbrano il cartellino e si limitano all’ordinario pensando che sia sufficiente a giustificare la pagnotta. A guidare Ilenia nello sport e nella vita è da sempre il motto, “se non migliori…arretri”, motto finora sempre rispettato.

Infatti, per chi non lo sapesse, da quando è entrata in una fase più agonistica della sua vita sportiva cioè da “cadetta” in avanti, (ndr: gli ultimi sette anni; i primi due con la maglia dell’Atletica Pomezia poi con la nostra) Ilenia ha messo a segno una strisciata di successi “da paura” vincendo quasi tutto quello che si poteva vincere da “Cadetta” e da “Allieva primo anno” per poi mettere a segno un quadriennio mostruoso (un classico “cappotto” se fasse tennis) di Titoli Italiani e di Club vinti nonchè di presenze in azzurro, in Coppa Campioni e nei vari campionati Europei e Mondiali di categoria legati alla sua età. La sintesi è presto detta: tre Titoli Italiani Individuali nei due anni da cadetta, ed altri sette individuali e sei di staffetta con noi (totale 13:record!) nei cinque anni successivi con la ciliegina sulla torta dei cinque Scudetti vinti, (3 Assoluti e due da capitana dell’Under 23). Non male mi sembra!
Ora Ilenia Draisci, che non ha trent’anni come si potrebbe pensare leggendo il suo palmarès ma, ricordiamolo, ben dieci di meno, passerà alla fase due del suo progetto. Da lunedì prossimo, 30 novembre, entrerà nel GS Esercito a coronamento del suo desiderio di poter tentare di crescere in modo dirompente nei risultati. Lo farà  affiancando quindi  ai sostegni di sempre (noi inclusi) quello decisivo di una delle più forti organizzazioni sportive messe in campo dallo Stato. Ecco quindi,  care lettrici e cari lettori, perché il colore dei capelli conta! Ilenia, come i grandi “artisti”  ha inconsciamente diviso la sua vita sportiva in periodi; prima “biondo leggero” nel periodo della pubertà (leggasi Atletica Pomezia) poi “bionda sole “ nel periodo giovanile passato con noi ed ora mora, alla Penelope Cruz, attrice dalla fortissima personalità, nel periodo del cambiamento finale, quello che vivrà con il suo nuovo Club, quello della maturità sportiva e della ricerca di una supremazia in campo assoluto dopo aver vinto tutto da giovane.

Come avrete capito, anche in questo caso l’immagine è lo specchio dell’anima e tutto torna anche se per me, tifoso a vita, deve esser chiaro che Ilenia Draisci è e rimane bionda; per definizione.

(D) Ciao Ilenia, ben ritrovata! Ora tocca a te parlare dopo due “icone” del nostro Club e della nazionale come Ceccarelli e Claretti. Emozionata?
Per me è meraviglioso essere stata affiancata a grandi atlete come Benedetta e Clarissa. Mi sono domandata anche per quale motivo avete scelto proprio me e credo di averlo capito. Credo, Enrico, che derivi dal fatto che sono io, probabilmente, il vostro più emblematico e significativo frutto raccolto  dopo anni di lavoro comune con le società giovanili con cui collaborate e nel contempo sono io la prima ad essere veramente cresciuta in casa SAI, e di questo sono orgogliosa! E poi mi piace anche pensare che mi avete scelta perché siete orgogliosi di me! E’ così?

(D) Brava Ilenia, si, è più o meno così. Ma andiamo avanti. Hai finito la stagione meglio degli altri anni e con risultati apprezzabili. Cosa è cambiato rispetto ai due anni precedenti: “miglior salute” o “meno vacanze”?
Sia miglior salute che…meno vacanze! Quest’estate  sono riuscita a svagarmi solo nel week-end di ferragosto! Mi dispiace comunque di aver ottenuto risultati apprezzabili invece che eccellenti. Ritengo però che sia complicato fare meglio ad ottobre per chi, come me, ha dovuto raggiungere il picco della forma in piena estate per i propri Campionati Italiani di categoria e per gli impegni internazionali. Comunque gli Scudetti in gioco li abbiamo vinti… no?  Almeno non dovrò sentirmi in colpa…

(D) I Maura Cosso è stata il tuo primo tecnico? Descrivi  il tuo impatto con l’Atletica.
I miei primi due anni di Atletica sono stati anni di solo gioco e divertimento…poi sono stata inserita nel gruppo di Maura e lì è cominciata la “nostra” avventura! Fare atletica mi ha sempre divertito, mi è piaciuto da subito. Recarmi al campo è sempre stato un piacere. Per fare questo sport bisogna amarlo, ed io credo di essermene innamorata all’età di sette anni.

( D) Entriamo nel vivo della tua “professione” di velocista: ti voglio fare le domande che si fanno su di te i Tecnici Federali e che io stesso, in buona parte, condivido. Perché gareggi così poco? Perché il tuo stato di forma è sempre eccellente quando c’è da vincere un Titolo Italiano ed in maglia azzurra brilli di meno? Sei strepitosa sui 60 ed ottima sui 100m ma terribilmente “modesta” sui 200. Non ritieni che, fermo restando che sei una sprinter pura, debba fare molto di più anche sul mezzo giro di pista?
Aiutoooooooo!! Non riesco a spiegare con esattezza quali siano i motivi che non mi fanno essere totalmente me stessa nelle competizioni internazionali. Però credo che col tempo, se c’è volontà, si può migliorare e soprattutto credo che dagli errori si possa e si debba imparare! Dunque prometto (soprattutto per me stessa) che a partire dalla nuova stagione sarò competitiva e “cattiva” anche all’estero! Per quanto riguarda i 200mt nella stagione outdoor ti stupirò (lo so, non è la prima volta che lo dico!), ma sono sicura che questa è la volta buona!!!

(D) Sei allenata da un gran tecnico, Maura Cosso, e svolgi gran parte degli allenamenti a Pomezia. Ti è sufficiente? Ti allena con i maschi?
Sto talmente bene al campo di Pomezia che non lo cambierei per niente al mondo. La sede dell’Atletica Pomezia è la mia seconda casa, sono circondata da amici che mi fanno stare bene e mi fanno sorridere ogni giorno. C’è sempre qualche ragazzo pronto a fare le prove lattacide con me…e quando non ci sono i maschietti ci sono i bimbi che in coro scandiscono il mio nome (non puoi capire che figata)! In sintesi al  campo c’è chi crede in me…

( D) Sei giovanissima ed hai già vinto tutto anche al tuo primo anno da Promessa. Parlaci delle emozioni più forte provate a livello di gara individuale  di Club e di Nazionale?
Di emozioni ne ho provate tante, ma, sarò banale, spero che la più bella debba ancora arrivare! Indimenticabile il mio primo titolo italiano sui 60mt indoor (e chi se lo aspettava)! E’ impressa nella mia mente la vittoria sui 100mt ai Campionati Italiani junior 2007 di Bressanone (la mia rivincita dopo che in molti dicevano che ero un’atleta da “sala”, in grado di correre solo i 60mt). Vogliamo poi parlare dell’ultimo titolo italiano sui 100mt vinto in casa, a Rieti? Impossibile scegliere l’emozione più forte; ogni titolo ha un posto speciale nel mio cuore! La nazionale più bella? Rappresentare l’Italia è sempre stupendo! L’emozione più bella  a livello di Club, non si offendano le veterane, è stato lo scudetto U23 vinto di prepotenza (sportiva ,si intende) poco  più di un mese fa. Tutti coloro che conoscono come è andata possono capire il perché. Emozione indescrivibile. Ho i brividi…….

(D) Hai un’amica od un amico del cuore nel mondo dell’atletica?
Certamente e credo proprio tu la conosca bene!  E’ una certa Giulia Pennella, il nome ti dice qualcosa?!?  E’ una ragazza meravigliosa oltre che un’atleta da sballo; se solo abitassimo più vicine!  Oltre a “pennellina” al campo c’è un’amica che in quest’ultimo periodo mi sta sopportando più di chiunque altro! Grazie Pam!

(D) Sei chiamata da noi “ capitan futuro” come De Rossi nella Roma. Da chi hai preso carattere e grinta, chi sono stati (o sono ancora) i tuoi modelli sportivi?
 Non saprei dire con esattezza da chi ho preso la grinta ed il carattere che mi hanno  permesso di vincere molte gare ma alla fine direi da entrambi i genitori. Se escludo mamma mi lascia senza cena per almeno un mese, se escludo papà mi  porta il broncio!    Vedi, il detto "due piedi in una scarpa" a volte è veritiero! Comunque non ho un modello sportivo in particolare, credo semplicemente che per arrivare al successo anche nello sport  bisogna avere un gran carattere.

(D) Quando il gioco si fa duro (Campionati Italiani, Cds etc) schieri in tribuna un pacchetto di mischia da paura: l’intera famiglia. Ma ti danno veramente tutta questa carica?
E’ grazie alla mia famiglia se io sono riuscita a raggiungere determinati risultati  I miei genitori sono i miei primi tifosi; mi hanno sempre supportato sia nei momenti  belli che in quelli brutti. Sia per me che per mio fratello hanno sempre fatto  tantissimi sacrifici, e per me è meraviglioso averli ad ogni gara; provo una gioia infinita ogni volta che vedo i loro occhi brillare per i miei successi. Tutti in casa sono sempre pronti a festeggiarmi dopo una vittoria, ma anche a darmi forza nei momenti  difficili.  Come si fa a non volere in tribuna una famiglia così?

(D) Lunedì prossimo entrerai a far parte del Gruppo sportivo Militare dell’Esercito. Il tuo 2010 sarà quindi diverso certamente per la maglia ma lo sarà anche grazie al tanto atteso cambio di marcia? Cosa prometti al tuo nuovo “datore di lavoro” ed alla Federazione che vorrebbe vederti decollare?
Finalmente il mio sogno si sta per avverare! Con l’entrata nel Gruppo Sportivo Militare dell’Esercito avrò la possibilità di dedicarmi completamente a quella che è  la mia più grande passione, l’Atletica. Ho sempre sognato di fare l’atleta  professionista, e piano piano sto raggiungendo il mio obiettivo.  Da gennaio rappresenterò  l’Esercito Italiano: che emozione! Sono pronta a  "marciare" forte, e farò di tutto per ringraziare a suon di risultati chi ha deciso di credere in me. 

(D) Sei comunque ancora una “SAINA” cara capitan futuro! Allora cerca di commuovermi raccontando le emozioni più forti vissute in questi cinque anni passati con noi.
Era il 2004 quando riponevo nel cassetto la maglia rossa dell’Atletica Pomezia e indossavo per la prima volta il completino gara con lo Scudetto ben cucito sul petto. Ero poco più di una bambina, e chi avrebbe immaginato che di lì a poco sarei stata addirittura la “capitana” del gruppo giovanile! Grazie alla SAI ho fatto parte della squadra più competitiva d’Italia, che ha saputo darmi emozioni di ogni genere, e fra queste, più che i successi in se stessi, vere pillole di adrenalina sono stati alcuni momenti unici del nostro Club . Non potrò mai dimenticare, ad esempio, le riunioni tecniche guidate dalla capitana delle capitane, da Benedetta Ceccarelli, così come la diplomazia tranquillizzante di Clarissa Claretti ed il sorriso e la convinzione di farcela di Claudia Coslovich. Ma altrettanto vale per la pazzia coinvolgente della meravigliosa Laura (Bertuletti, ndr)  lo spirito competitivo e la voglia di vincere del mitico Mauro (ndr: Berardi) e le tue lacrime irrefrenabili dopo ogni trionfo, evento immancabile, atteso da tutte noi, come lo scioglimento del sangue di San Gennaro il giorno della sua festa! Cinque anni di vera scuola di vita che mi sarà oltretutto preziosa nella mia nuova dimensione sportiva con i colori dell’Esercito. Ma credo e spero che i regolamenti mi consentiranno, un paio di volte l’anno, di rivivere ancora le vecchie emozioni…

(D) Torniamo alla tua Pomezia, al tuo Club di origine ed al campo di atletica dove ti alleni. C’è qualche talento in divenire sul quale scommetteresti? Attenzione a far nomi….
Il campo è affollatissimo di bimbi che vorrebbero diventare grandi atleti e mi capita spesso  di rivedermi in alcuni di loro. Avevo infatti la loro età quando  mi sono affacciata sul campo di atletica. Nomi? stai certo che non ne faccio!

(D) Maura Cosso è il tuo vate ma io penso anche la tua consigliera e tua  amica. Descrivi  il tuo rapporto con lei…
Maura Cosso è molto di più di quanto dici; è anche la mia seconda mamma. Sono cresciuta assieme a lei e nel tempo abbiamo instaurato un rapporto magnifico. E’ una persona meravigliosa sulla quale so di poter sempre  contare. Credo che la nostra unione sia un importantissimo punto di forza per me. Nonostante il nostro rapporto vada oltre quello tra tecnico-atleta, io  ho un profondo rispetto nei suoi confronti. Sono orgogliosa di avere una coach come  lei, e non vedo l’ora di regalarle altre emozioni. Io per lei sono "cicci" (chissà come mai…) e lei per me è un milione di cose! A lei devo tantissimo, in fondo è per lei e  grazie a lei se ho raggiunto determinati obiettivi. Sono un po’ ruffiana? Che dite, dopo aver letto questa risposta mi ridurrà qualche allenamento?

(D) Il tuo ragazzo Lorenzo ti rompe mai le balle (come fanno in tanti) perché sei sempre “occupata”?
No, oggettivamente sono senz’altro più io a farlo con lui! Comunque credo di essere stata fortunata a trovare un ragazzo che ha sempre praticato sport e che  quindi può capire quanto per me sia importante l’atletica. E poi mi vuole bene (almeno così sembra…) quindi è contento per me; Mai abbiamo litigato per lo sport.  E poi, mica è matto a lasciarmi; dove la trova un’altra come me!!!  (Enrico non ridere, so a cosa stai pensando: non ti azzardare!)

(D) Che idea ti sei fatta del mondo dell’atletica e cosa ti aspetti dall’ingresso in un Gruppo Militare?
èh….l’atletica? E’ vita allo stato puro. Riguardo il cambio di maglia credo sia il Gruppo sportivo dell’Esercito ad aspettarsi qualcosa da me, com’è giusto che sia. Ed io farò di tutto per soddisfare le loro aspettative.

(D) Pensi di avere una chance di arrivare in qualche modo (magari in staffetta) a gareggiare agli Europei di Barcellona?
Innanzi tutto devo correre forte, molto forte, più di quanto abbia fatto finora. Se così sarà potrò concorrere ed  avere una chance ma dovrò pedalar forte ed essere fortunata!

(D) Salvagno, Tommasini, Pistone, Giovannetti Levorato, Alloh e De Cesaris;  tu cara Ilenia vincerai pure i Titoli Italiani ma nel ranking dei 100m ne hai ben sette davanti senza contare la Calì e la Arcioni! In compenso sei di almeno due anni più giovane di tutte.  Hai un’idea di che tempi dovrai fare per entrare nel quartetto dei sogni? Ti basterà un decimo in meno o ne serviranno due?
Sai che bello poter far parte del quartetto dei sogni! caro Enrico, dovrò correre velocissima;  probabilmente un decimo in meno non basterebbe, ma due probabilmente si!! Vedremo, le chiacchere stanno a zero. Certo, mi piacerebbe visitare Barcellona.

(D) Esiste una velocista italiana a cui ti ispiri? A livello mondiale?
Il mio idolo è sempre stata Manuela Levorato; da piccolina gli scrissi persino una mail nella quale le chiedevo consigli su come diventare una vera atleta. Pensare che ora ci gareggio assieme!! A livello mondiale, vuoi sapere qual’è il mio sogno impossibile? Poter essere, anche solo per un giorno, una jamaikana! Sai che bello poter correre come loro….

(D) Ancora una domanda ed abbiamo finito. Ilenia, hai un hobby?
Non ho un hobby in particolare; mi piacciono tante cose come ascoltare musica e leggere. Ecco Enrico, pensandoci bene leggere  è forse l’hobby preferito; leggo qualsiasi cosa! In questo momento, ad esempio, sto leggendo "IL VINCITORE E’ SOLO" di Paulo Coelho,  nulla a che vedere quindi con "ANGELI e DEMONI" di Dan Brown, il libro che questa estate mi ha coinvolto oltre misura; pensa che al mare è addirittura capitato che io restassi sotto l’ombrellone a finire di leggere un capitolo invece di tuffarmi in acqua. Lorenzo ha creduto che fossi impazzita!! Altro hobby, ora che sono riuscita a mettere da parte qualche soldino, è  fare shopping, ma…..è un hobby?

Ok Ilenia abbiamo finito. Sei stata brava ma per me rimani bicolore come la mia squadra del cuore: mora per tutti, bionda per me!


Lascia un commento

You must be effettua il log in per commentare.