LA NOSTRA STORIA: 20…10+1

Decimo scudettoSulmona 2011 = 2000 + 10 scudetti + 1 Coppa Campioni Under 20 (e terzo scudetto Under 23). Questo il resoconto di quest’anno; Laura Massimi Bertuletti diventa Presidente con Enrico Palleri Presidente Onorario. La società prende la denominazione AUDACIA RECORD. Arrivano in società Alessia Pistilli (1500-5000), Dariya Derkach (lungo-triplo), Laura Marchesini (800), Letizia Marzenta (asta), Centofanti Chiara (peso-disco), dalle Allieve campioni d’Italia salgono in prima squadra le due gemelle Marchese (Camille e Valentine), Priscilla Carlini. Regolamento con sempre due atlete gara ed obbligatorietà di almeno due Allieve e Junior.
Questa l’analisi di Enrico il giorno dopo il decimo scudetto consecutivo:

Oltre 590 punti in cascina ottenuti con i 26 punteggi previsti dal regolamento; Junior ed Allieve in squadra a gogò, le senatrici a menar la danza e regolare il traffico  e la generazione vicaria, quella di mezzo, a tirar fendenti. Tante assenze sia da noi che altrove ma sappiate, amiche  dell’oltrepo e non solo, che a Sulmona noi dovevamo completare l’opera e che quindi non c’era scampo. E’ finita così come volevamo finisse: nero-ciclamino ovunque, in campo e sugli spalti, palloncini, tric&trac ed altro ancora.

Dieci Scudetti Assoluti dieci, per di più consecutivi, sono un evento straordinario in ogni sport; nel nostro un evento inimmaginabile. Una storia che ha preso corpo nel 2002 con una squadra di fuoriclasse ed in testa la campionessa del mondo di marcia Annarita Sidoti, ma che poi è passata attraverso un costante e continuo mutar di pelle con squadre sempre più giovani, con  battaglie sportive -a livello Assoluto- sempre vinte contro chiunque provasse a batterci. Lo hanno fatto  prima i Club Militari (non arrabbiatevi per favore amici con le stellette, ma fino al 2007 è stato così!) e poi, cambiati i regolamenti, i Club Civili, nostri amici/avversari di sempre.  La “musica” però è stata costantemente la stessa tanto da farci dire con orgoglio (sconquassati come siamo da una forma di narcisismo sfrenato), che “la cosa più bella dopo il Big Bang siamo noi, siamo noi!”. Jovanotti docet.Decimo scudetto 2

Le Atlete in gara a Sulmona sono state una infinità ma quelle in organico già nel 2002 erano solo tre; la capitana Benedetta Ceccarelli (10 Scudetti su 10: strike!), la vice Laura Bordignon (9) e Tiziana Rocco, altra atleta tesserata con noi da una vita. In generale possiamo dire tutta “gente forte”, atlete arrivate da noi per lo più giovanissime, gente di carattere. Da Sidoti in poi sono certamente più di un centinaio quelle che hanno vinto almeno uno Scudetto con noi. Qualcuna poi ha smesso per anzianità, altre per pigrizia o per studio, altre per lavoro ed altre ancora per la delusione di un risultato che non veniva. Diverse infine hanno smesso per amore e questo è normale: se cupìdo trafigge il cuore di una giovane donna tutto il resto diventa secondario. Vincono i sentimenti. Sempre. Ammettiamolo, facciamo i duri ma rosichiamo. Beate loro!

Va ricordato che in particolar modo dal 2004 in poi, tante atlete son cresciute con noi e noi con loro. Ci siamo trasformati così in una officina di campionesse in erba al punto da ottenere con Junior ed Allieve quello che non era mai riuscito a nessuno: diventare Campioni d’Europa Under 20 (otto giorni fa).

Ebbene la squadra che ci ha permesso di mettere in bacheca il decimo Scudetto consecutivo è il frutto di tutto questo: esperta quanto basta, serena il giusto, determinata all’estremo e giovane come non mai. Quella di Sulmona è stata una squadra cosciente di quello che voleva e consapevole di come ottenerlo; perfetta sintesi di una storia lunga dieci anni. Una squadra voluta da loro, a loro immagine e somiglianza.

Ed allora, in un impeto di generosità vi  sveleremo i tre segreti del nostro successo; è tempo di farlo, è ora che il brevetto scada. Qualcuno -mettiamo le mani avanti- ne rimarrà deluso perché  apparentemente parleremo dell’ovvio, di ciò che si dà per scontato ma, amici ed amiche, non è così.

Il primo è il concetto di squadra. L’Atletica è certamente uno sport individuale ma non finisce necessariamente tutto lì. Sempre, a latere della gioia per la propria prestazione, è latente nell’Atleta (fatto non sempre percepito da Dirigenti e Tecnici miopi), una esigenza di aggregazione che, per essere efficace non può essere amplificata in modo induttivo (Dirigenti, Tecnici, nazionale, raduni etc) ma deve partire da dentro, dal cuore delle Atlete stesse. Come esternare questa esigenza e l’impatto sul gruppo è frutto del dialogo e del confronto sugli ideali sportivi e di vita ed ha valore solo se si è liberi di confrontarsi, di scegliere se e come aderire al gruppo. Da noi nel 1999 è scattata questa molla, si è diffuso questo sentimento  di squadra, un qualcosa che poi si è rafforzato con gli anni ed oggi è facile percepire: lo si respira nei blog, nei rapporti interpersonali, nello “spogliatoio” soprattutto prima e durante le gare. Un qualche cosa di super, di unico, gestito a meraviglia dalle veterane ma con le giovani protagoniste convinte, con tanto di segnali di fumo da collina a collina (leggasi internet)  e le parole di alcuni genitori che rimangono increduli per questa forma autogestita di attaccamento; genitori che poi ci pongono sempre la stessa domanda: “ma come avete fatto?” – “Noi? Niente!” –rispondiamo- “sono loro, è la loro libertà di identificarsi nella squadra che fa la differenza. Anche quando perdiamo -e capita spessissimo, Cds Assoluti a parte!- è la stessa cosa. Lo stato d’animo della squadra non cambia. E’ la tradizione che detta le regole ed i tempi, non siamo noi!”

Decimo scudetto 3Il secondo segreto è quello che qualcuno bollerà come quello di pulcinella (!): la determinazione e la passione dei Tecnici. In verità non è tutto così semplice. Da noi il Tecnico è padrone quanto noi Dirigenti,  sa di “essere” la Società, sa che il dialogo interno è la regola e che la discussione di parte è fuori dal nostro modo di ragionare. Ed anche qui noi abbiamo tre nomi da fare: quello di Mauro Berardi, il più vincente Direttore Tecnico della storia di questo sport e dei suoi due vice dalle spalle larghe, Alighieri Tarquini e Michele Sicolo. In verità i Tecnici sono oltre 40 ma non potendo nominarli tutti sappiamo che fare questi tre nomi gratifica l’intera categoria.

Il terzo segreto è la comunicazione interna, la relazione interpersonale fra tutti e tutte, nessuno/a escluso. Questo non è facile da mettere in pratica ma è un elemento decisivo nel mosaico del successo. Alla base ci sono il rispetto reciproco e  l’autorevolezza del porsi, il riconoscimento reciproco dei valori. E’ questa la cerniera che tiene unito tutto, un modo di operare che non passa attraverso burocrazie ma relazioni in presa diretta, a volte spigolose, ma franche ed efficaci.

Ecco, vinto il decimo Scudetto, ci siamo aperti oltre il normale ed i i segreti (del “piffero”, dirà qualcuno!) non sono più tali ed allora……. amici dell’oltrepo e non solo nel 2012 batteteci!

Continua………….

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