17 MARZO 1861-2011: L’ITALIA HA CENTOCINQUANTA ANNI !

Qualcuno, lungo lo stivale, è probabile che oggi non festeggi il 17 marzo. Libero di farlo anche se speriamo siano in pochi! Noi invece il 17 marzo lo festeggiamo nel modo più compiuto: esponendo la bandiera alla finestra, ripercorrendo con la mente le date che ci hanno portato prima ad essere un popolo con una sola anima (perché così è!) e poi ad una democrazia vera, completa, garantita dalla costituzione che i nostri padri ci hanno lasciato in eredità. Qualcuno non la pensa così ma dovrebbe prender coscienza che questa sua  libertà di pensiero e di scegliere è la prova stessa di una democrazia compiuta! Per anni poi il tricolore è stato messo da parte ed il nostro inno qualche volta è stato perfino irriso. Ora quel tempo sembra remoto. Tutti (o quasi) da sinistra a destra e da destra a sinistra (mettetela giù come volete) si riconoscono nel tricolore e nell’inno ma vi ricordate il testo e sapete cantarlo? Vi aiutiamo noi! Sotto troverete il testo (completo!) di Mameli e nella home, sul lato destro, cliccando, potrete sentire la musica di Michele Novaro. Se vi fa piacere non vi resta che iniziare uno straordinario Karaoke….

AUDACIA RECORD ATLETICA
INNO D’ITALIA
Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò

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